Con versi taglienti e potenti "Brucia il vento" racconta il dolore di chi vive ai margini, privo di diritti e rispetto, in un mondo segnato da muri invalicabili e oppressione. Il brano è un invito alla ribellione, alla lotta per la dignità e alla speranza di un futuro in cui i potenti vengano "spogliati" della loro arroganza e il mondo possa essere purificato dalle sue miserie.
"Brucia il vento" è stato registrato presso la PSR Factory di Guido Guglielminetti. La produzione e l’arrangiamento, con Miccoli alla voce, portano la firma dello stesso Guglielminetti, storico produttore e bassista di Francesco De Gregori, bassista e autore lui stesso, da anni collaboratore di importanti artisti della scena musicale italiana. Il brano è inoltre impreziosito dalle musicalità dell’eccellente pianista Carlo Gaudiello, il cui tocco raffinato contribuisce a dare profondità ed espressività all’atmosfera del pezzo.
Giuseppe Miccoli è un cantautore pugliese, che collabora con PSR Factory Studio già dal 2022. Nel luglio 2023, con il brano “I Bronzi di Riace”, è stato selezionato tra i finalisti del primo Festival della Canzone di San Severo, intitolato a Matteo Marolla, cantautore prematuramente scomparso nel 2022. Durante la manifestazione ha eseguito il brano in una suggestiva versione acustica per pianoforte e voce, dimostrando la sua capacità di emozionare con testi intensi e melodie avvolgenti.
Ultimamente nell’ambito del concorso letterario “Caro Piero ti scrivo”, dedicato al grande divulgatore scientifico Piero Angela, Giuseppe Miccoli è stato insignito della Menzione Speciale della Giuria dell’Uaar a Venezia per la sua canzone dal titolo “Se fossi mai vissuto”. Questo riconoscimento evidenzia ulteriormente la profondità e la sensibilità artistica del cantautore, capace di coniugare musica e riflessione in testi di grande impatto emotivo e culturale.
Con un linguaggio diretto e immagini forti, "Brucia il vento" si sviluppa come un canto di resistenza, un grido contro la violenza e la guerra: "Brucia il vento nel fuoco, senza guerra non c’è storia, senza sangue non c’è gloria, e confondo il male con la memoria". Queste parole esprimono il paradosso della storia umana, dove il sacrificio e la distruzione vengono spesso glorificati, lasciando cicatrici profonde nella memoria collettiva.
Con versi intensi come “l’odio cambia i volti / e dalle macerie siamo sepolti”, l’artista denuncia le ferite invisibili lasciate dai conflitti, trasformando la musica in testimonianza civile e memoria viva. Ricorda i toni della poesia civile (come Ungaretti, Brecht, Hikmet) e i testi musicali impegnati che parlano di guerra, memoria e colpa collettiva.
Musicalmente, il brano crea un'atmosfera intensa che accompagna il messaggio del testo. Il crescendo strumentale enfatizza la tensione e la drammaticità del brano, portando l’ascoltatore in un viaggio emozionale che culmina in una riflessione profonda sulle ferite del mondo contemporaneo.
"Brucia il vento" è disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming musicale. Il brano è accompagnato da un videoclip ufficiale, che offre ulteriore forza visiva al messaggio della canzone.
Con questo nuovo lavoro, Giuseppe Miccoli conferma il suo impegno artistico e sociale, offrendo al pubblico un brano che non è soltanto musica, ma una riflessione necessaria sul presente e sul futuro della nostra umanità.
Crediti
Brucia il vento
Testo e musica di Giuseppe Miccoli
Produzione e arrangiamento Guido Guglielminetti
Voce Giuseppe Miccoli
Piano Carlo Gaudiello
Basso Guido Guglielminetti
Registrato presso lo studio PSR Factory di Peveragno (CN) 2024©
Montaggio video di Giuseppe Miccoli