Un brano che è una carezza leggera, un sorriso accennato, un pensiero d’amore che si insinua tra le pieghe dell’estate. Sofija Vukic torna con “Cosa Siamo Noi”, un piccolo gioiello pop dalle sonorità latine che racconta con delicatezza il bisogno di definirsi in una relazione. Tra chitarre leggere, ritmo caldo e una voce che sfiora e accarezza, l’artista firma un singolo che si lascia canticchiare e sentire sulla pelle. L’abbiamo incontrata per farci raccontare di più.
Più che a un momento della mia vita mi sono ispirata ad un periodo dell’anno che va e viene, portando con sè spensieratezza, gioia ed entusiasmo. È quel periodo che resta nei ricordi felici, facendoci desiderare di riviverlo ogni volta con tutta la sua magia: la nostra cara estate
La libertà nei sentimenti è tutto: se non c’è libertà a sua volta non può esserci spontaneità ed è proprio la spontaneità a rendere unico ogni gesto, ogni sguardo e ogni parola. Senza ciò l’amore perde la sua autenticità e perde con sé anche il suo significato.
Una parte del testo che sento più mia, anche per il suo forte significato, è la seguente: ‘I nostri occhi si incrociano come due specchi, non serve che menti, ti leggo i pensieri’. Per me esprime un legame profondo e autentico, una connessione che un giorno spero di vivere. Mi piace l’idea che, semplicemente guardandosi negli occhi, si possa capire tutto ciò che a parole sarebbe difficile spiegare. Questa frase riflette anche quanto sia fondamentale la sincerità e la comprensione reciproca nelle relazioni.
È nato principalmente tutto dalla fantasia, anche se non l’ho ancora vissuto sulla mia pelle, amo immaginare queste connessioni sincere e vere. Ci fanno capire e sognare ciò che davvero desideriamo in una relazione.
Non ho una persona precisa a cui dedicherei questa canzone in questo momento, e forse è questo che la rende speciale. È come un messaggio sospeso, pronto ad essere letto quando arriverà il momento. Credo che ognuno possa interpretarla e viverla a modo proprio, con le proprie emozioni. Ci sono canzoni che parlano da sole senza bisogno di un destinatario preciso.