Il brano, che anticipa l’ep Aranciata Amara previsto per il 2026, ruota attorno al tema dell’incontro e dell’attimo sospeso: un legame possibile, forse destinato a dissolversi nel giro di poche ore, ma capace di generare una sensazione di apertura e di rinnovamento. Questa dimensione emerge chiaramente anche nel video, dove personaggi e situazioni vengono mostrati senza enfasi, lasciando che siano gli sguardi, i movimenti e la fotografia di Enrico De Diviitis a suggerire il valore del momento. La presenza dell’attrice Martina Deputato contribuisce a definire la dinamica narrativa, mantenendo un equilibrio costante tra naturalezza e costruzione scenica.
La scelta di lavorare su una bossanova lieve, che Mike stesso descrive come un ritorno a una forma di leggerezza, trova nel videoclip un corrispettivo visivo efficace. Le inquadrature, curate nel montaggio di Isabella Feudo, puntano su spazi aperti, colori tenui e un’attenzione costante al ritmo interno delle immagini. L’insieme restituisce un progetto coerente, che conferma l’intenzione di Mike Orange di definire una poetica pop personale, capace di intrecciare narrazione, ironia controllata e un rapporto diretto con la realtà che osserva e interpreta.
Quali emozioni volevi trasmettere con Una sera?
Ciao alle amiche e agli amici di Cherry Press! Era un periodo piuttosto difficile per me e avevo voglia di spazzare la palla fuori dall’area di rigore, usando una metafora calcistica. Quindi una canzone leggera, un po’ per evadere, ero in vacanza e non volevo che mi condizionasse troppo. Così ho scritto una canzone che è un raggio di luce in un momento un po’ cosi, diciamo
Come hai scelto Norma come location del video?
Perché da qualche tempo ci vivo e ne sono molto felice. Mi piaceva portare chi mi segue nella mia nuova dimensione e volevo che anche chi era un po’ preoccupato per questo cambiamento capisse. Devo ringraziare tutti qui perché sono stati super collaborativi e mi hanno accolto benissimo, approfitto dello spazio per ringraziare in particolare Cesare che è stato il mio primo approccio a Norma
Che ruolo hanno avuto i personaggi che interpreti nel video?
In realtà l’idea era che non volessi fare il protagonista e che potessi comparire solo come flash, quindi l’idea di fare gli altri personaggi. E’ stato divertente. Mi sento molto bene nei panni di benzinaio, ho già detto che se mi dovesse andare male questo lavoro lo potrei fare molto molto bene
Quanto è importante per te la componente visiva dei tuoi singoli?
Devo dirti la verità, non me ne frega nulla. Però se decidi che vuoi fare la musica pop devi anche un po’ adattarti e la parte visiva estetica è qualcosa che in qualche modo devi curare. Io arrivo dalla musica alternativa dove conta molto il fisico, l’incontro e le relazioni. L’apparenza è una cosa che a me non è mai interessata particolarmente. Però un po’ mi sono convinto, e visto che bisogna farlo, cerco di mandare un messaggio improntato al DIY anche tramite questa parte. Anzi, ho cominciato a pensare delle cose ma ora è presto per parlarne
In che modo questo brano rappresenta una fase diversa del tuo lavoro rispetto ai precedenti?
E’ una fase diversa della mia vita, innanzitutto, per cui mi piace che chi mi ascolta e mi segue in qualche modo possa conoscermi oltre il personaggio che inevitabilmente ti crei. Credo di essere in una fase dove davvero finalmente posso dire di avere fatto un disco con le persone che desideravo (Nico, il Bird, il Maz e Alberto, Fabio Trai) e per il gusto che mi piaceva. Il risultato secondo me, e lo dico con il minimo della presunzione, è un risultato molto personale che poi rubricare nel grande calderone del cantautorato ma che non ha troppe similitudini con qualcos’altro. Insomma, ho trovato la mia via
Quali sono i progetti immediati dopo l’uscita del singolo?
A gennaio finalmente esce l’EP Aranciata Amara che, oltre a Poeta e Una sera che sono usciti come singoli, conterrà altre tre tracce. Usciamo in vinile grazie a Maurizio di Medea Productions. Ci piacerebbe fare un tour in store nei negozi di dischi e delle date in giro per l’Italia. Non è mai stato semplice suonare in giro, ma in questo periodo sembra davvero complesso. Quindi se leggete questa intervista date una mano a un povero cantautore, sono gentile e rubo poco spazio. Scherzo, faccio un casino. Va beh, vediamo e speriamo dai. Alla prossima!
