Quella del 2020 è un'edizione decisamente beethoveniana, e per celebrare il 250esimo anniversario del compositore e le sue opere, ma anche le influenze che ha avuto e coloro che ha ispirato, il festival offre 62 concerti Mainstage, che verranno proposti da oltre 90 artisti di caratura internazionale.
Seguita alle celebrazioni del venticinquennale nel 2018, l'edizione 2019 ha registrato un bilancio finanziario positivo, nonostante la concomitanza con un altro evento di grande richiamo la Fête des Vignerons confermando il suo ruolo di manifestazione fondamentale nello scenario culturale svizzero.
Ormai avviato a vivere il suo secondo quarto di secolo, il Verbier Festival si aprirà il 17 luglio con una serata interamente dedicata a Beethoven e un cartellone più che mai grandioso: Valery Gergiev, alla testa della Verbier Festival Orchestra (VFO), dirigerà un trio d'eccezione il cui esordio si è potuto apprezzare durante il Festival del 2015 formato dal violinista Leonidas Kavakos, dal violoncellista Gautier Capuçon e dalla pianista Yuja Wang, nel Concerto triplo. Un antipasto per palati raffinati, prima di trascinare il pubblico nella magistrale Sinfonia N° 9, che vedrà riunito sulla scena un cast di voci senza pari: Camilla Nylund, Magdalena Kozená, Evan LeRoy Johnson, René Pape e il coro vallesano Oberwalliser Vokalensemble.
Questo primo concerto sarà il preludio a un programma Beethoven che si preannuncia memorabile. Dalla Sinfonia N° 2 diretta da Gábor Takács-Nagy alla N° 5 diretta da Dima Slobodeniouk, passando per le sinfonie Eroica e Pastorale eseguite dalla VFO per la bacchetta del suo direttore musicale, Valery Gergiev. Tra i momenti forti del Festival figureranno numerosi concerti antologici, a cominciare dall'integrale dei 16 quartetti che saranno eseguiti nell'arco di sei concerti dal Quatuor Ébène (unica performance completa delle opere in una sola sede nel corso della loro tournée mondiale), e dall'insieme delle cinque sonate per violoncello e pianoforte proposte da Miklós Perényi e András Schiff in due concerti. I recital porranno altresì in rilievo la Sonata N° 9 interpretata da un duo inedito formato da Kristóf Baráti e Sergei Babayan e i Lieder cantati da Stephan Genz, accompagnato da Kit Armstrong.
Il Festival sarà indiscutibilmente un inno alla gioia fino alla sua programmazione Unlimited: da un After Dark con il compositore e DJ Gabriel Prokofiev, che in una creazione mondiale renderà un omaggio tutto personale a Beethoven, passando per i dibattiti dello Swiss Philanthropy Forum sul tema dell'ambiente con riferimento al compositore e al suo rapporto con la natura che accoglierà personalità quali il filantropo e uomo d'affari Hansjörg Wyss, fino ai bambini del VF Kids, che presenteranno la loro interpretazione originale della fiaba I tre porcellini sulla musica della 5a Sinfonia.
Oltre che con Beethoven, il genio musicale sarà celebrato con Mozart, in una presentazione in forma semiscenica del Don Giovanni con lo svedese Peter Mattei nel ruolo del protagonista, con La Valchiria di Wagner per la bacchetta di Gianandrea Noseda, con le seconde sinfonie di Rachmaninov e Schumann dirette da Antonio Pappano, e con una serata dedicata a Brahms; la Sinfonia N°1 condotta da Pablo Heras-Casado e il Concerto per violino interpretato dal giovane prodigio Daniel Lozakovich. A coronamento di questa edizione, un'opera grandiosa: la Sinfonia N° 6 di Mahler diretta da Christoph Eschenbach a capo della VFO.
Accanto a grandi nomi come Evgeny Kissin, Denis Matsuev, Mischa Maisky, Pinchas Zukerman e Mikhaïl Pletnev, faranno un atteso ritorno al Festival, dopo oltre cinque anni di assenza, alcune leggende della musica classica: Martha Argerich, Nelson Freire, Stephen Kovacevich e René Pape.
Un'occasione eccezionale per ammirarli nelle opere che li hanno contraddistinti, come il Concerto in sol maggiore di Ravel eseguito dalla Argerich e il Concerto N° 2 di Brahms da Freire.
Il cartellone solistico sarà completato da una nuova generazione di artisti divenuti ormai imperdibili, giovani usciti dall'Academy o talenti emergenti sulla scena internazionale: Yoav Levanon, Seong-Jin Cho, Mao Fujita, Alexandre Kantorow, Daniel Lozakovich, Alexandra Conunova, Benjamin Bernheim e Kit Armstrong, per citarne solo alcuni.
Un grande spunto d'ispirazione per gli astri nascenti che andranno a integrare ciascuno dei cinque poli di formazione dell'Academy (Verbier Festival Orchestra, Conducting, Junior Orchestra, Atelier Lyrique e Soloists & Chamber Music). A coronamento delle oltre 100 masterclass e prove aperte al pubblico, l'Academy presenterà, nel suo ormai imprescindibile concerto d'opera, La Bohème di Puccini sotto la direzione di Stanislav Kochanovsky.
Fuori dall'ambito classico, la cantante del Benin Angélique Kidjo torna a sua volta a Verbier per far ballare il pubblico del Festival con un nuovo programma di musica africana, mentre la danza tornerà a entusiasmare gli spettatori con il National Georgian Ballet e le sue spettacolari coreografie folkloristiche. Anche il teatro partecipa ai festeggiamenti, con Thomas Quasthoff e l'attore shakespeariano Simon Russell Beale sulle scene dell'Academy, del Mainstage e dell'Unlimited.
Una programmazione che non mancherà di sedurre gli appassionati, ma anche i neofiti della musica classica ai massimi livelli.