Esce il 9 aprile nelle librerie italiane Cous cous blues, primo vero lavoro editoriale del giornalista palermitano Dario La Rosa.
Scritto interamente al cellulare e ricco di profumi, scorci e sapori che solo la Sicilia sa donare, il libro è un concentrato di ironia e leggerezza in stile “giallo”. E il suo personaggio, Iachìno Bavetta, è già pronto a farsi amare per la sua sincerità e la voglia di creare uno spirito di “famiglia”.
Iachìno Bavetta è un giornalista di satira. Ha appena fondato la rivista Ulapino, quando una morte improvvisa colpisce proprio il proprietario del mezzo a tre ruote avuto in prestito per lanciare la pubblicazione. Con il compare Gerlando, Iachìno si trova quindi invischiato in un intrigo da risolvere. In mezzo ci sono i profumi di Palermo, dei vicoli e del mare, uniti alle gustose ricette che ama preparare alla sua donna, Carmela, e ai suoi due figli.
Dalle strade di Palermo alle limpide acque di Favignana per una pasta coi ricci e un nuovo caso da risolvere il passo è breve, sino ad arrivare a un borgo di montagna in cui volano i grifoni e si produce una salsiccia al pepe rosa. Con il suo fidato bassotto Arturo, un pizzico di fortuna e tanta ironia Iachìno cerca di far luce su omicidi e stranezze di cui la Sicilia è ricca.
Dario la rosa ci racconta la sua Sicilia ricca di profumi, misteri e tanto buon cibo. Attraverso i tre racconti, che vedono lo stesso protagonista al centro dei tre misteri, l’autore ci porta con lui alla scoperta dei vicoli di Palermo a bordo del folkloristico lapino, dei fondali del mare che circonda Favignana e la famosissima Cala rossa, dei boschi dei Nebrodi e della loro popolazione di Grifoni.
L’autore: Dario La Rosa, nato nel 1980 a Palermo, è giornalista. Ha pubblicato per diletto racconti e altri scritti. Cous Cous Blues è il suo primo vero lavoro editoriale. Con lopseudonimo Pablo Dilet si occupa di comunicazione per l’ambiente e tematiche sociali con il linguaggio dell’arte contemporanea. È già al lavoro per tornare a far vivere sui libri il personaggio di Iachìno Bavetta.