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404: quando il pop era inglese


Rapida e indolore l’intervista al duo romano dei 404, ovvero Massimo De Bellis e Giuseppe Buongiorno, duo che sforna un disco d’esordio come “Black glass of Gin” che sfacciatamente promette un ritorno al suono e alla forma main stream del grande pop rock inglese, dagli Oasis ai Kasabian passando per tutto quell’immaginario che ha segnato mode e generazioni. Ma in questo disco si respira quel “blues” spirituale che non ci sta spesso a fare i conti con i regimi industriali del pop… e si rivela umano, non delineato ai bordi… un disco interessante…
 
Dopo tanto dall’uscita ci saremmo attesi un video ufficiale… e invece?
È ancora in fase di lavorazione, prima o poi arriverà….
 
Che poi dal titolo e dall’immagine di copertina avremmo previsto un blues alcolico da bettola della Downtown… come accade questa contraddizione assai piacevole peraltro?
In realtà nel titolo è racchiuso il concetto di come la “cupezza” del bicchiere nero venga mescolato alla bontà di un buon gin che manda via la negatività e ci porta serenità e gioia. D’altronde un po’ tutto il disco è contaminato da questa visione ottimistica e di come tante belle cose nella vita di ciascuno possono ancora accadere, a prescindere da quale sia la propria situazione attuale. Credo sia fondamentale vivere pensando che il futuro possa riservarci tante belle sorprese.

 

Che tempo ha vissuto questo disco? Un resoconto di vita fino ad ora?
Ha vissuto il tempo della spensieratezza, della gioia e dell’ottimismo. Più che un resoconto personale è un mix di esperienze che chiunque nella vita prima o poi prova, e devo dire che spesso dopo i live molte persone si rispecchiano in molti testi.

E dal vivo?
Verso l’estate torneremo!