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“Dislesso” di Dardis: il racconto di una lotta interiore attraverso la musica




“Dislesso” è un brano che esplora il tema della comunicazione complicata dalla dislessia, in un contesto di relazione estiva. Il protagonista vive una serie di situazioni in cui la difficoltà a trovare le parole giuste crea fraintendimenti e momenti imbarazzanti. La dislessia non è solo un dettaglio personale, ma diventa il simbolo di una condizione più ampia: il senso di inadeguatezza e la difficoltà di esprimere i propri sentimenti in modo autentico.

La canzone si muove tra due livelli: da un lato, un’estate spensierata, con immagini di leggerezza e libertà (come una notte in spiaggia o un giro in moto), e dall’altro, l’interiorità del protagonista, segnata da confusione e frustrazione. Le parole sbagliate e le incomprensioni rivelano una lotta interiore, dove il bisogno di connessione si scontra con l’incapacità di comunicare efficacemente.

La dislessia diventa una metafora potente del disagio emotivo e della vulnerabilità nei momenti di intimità. Questo conflitto culmina nella separazione tra il protagonista e la ragazza, che si allontana, lasciandolo con il rimpianto di non aver saputo esprimere i propri sentimenti. Nonostante le atmosfere leggere, il brano trasmette un senso di solitudine e smarrimento, rendendo il tema della comunicazione un elemento centrale e universale.

Ciao Dardis, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinato alla musica?
Mi sono avvicinato alla musica da bambino, cantando in ogni momento libero. Il vero salto, però, è arrivato quando ho iniziato a esibirmi dal vivo: l’energia del palco mi ha fatto capire che volevo trasformare questa passione in una strada concreta.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Mi sento molto vicino alla scena indie italiana, in particolare a Frah Quintale: mi affascina il suo modo di unire atmosfere urban e melodie cantautorali.

Tre aggettivi per definire la tua musica.
Sincera, emotiva, spontanea.

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Con “Dislesso” voglio dire che gli errori non vanno temuti, ma accolti come occasioni di crescita. La dislessia diventa una metafora di tutte quelle volte in cui ci sentiamo incapaci di esprimerci, eppure proprio lì possiamo trovare la forza di migliorarci.

Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere.
“Qual è la cosa che più ti emoziona dopo aver finito un’esibizione?”
La sensazione di aver condiviso una parte profonda di me e di aver creato un momento di connessione con il pubblico, anche solo per pochi minuti.

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Credete nei vostri sogni e non abbiate paura di sbagliare. Ogni piccolo errore è un passo verso qualcosa di più grande. Spero che la mia musica possa accompagnarvi nei momenti in cui avete bisogno di un po’ di coraggio in più.