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Clementia: «Nel disordine trovo la mia libertà»


“Disordine” è il nuovo singolo di Clementia, una canzone originale e fuori dagli schemi che mette in scena un confronto inaspettato: quello tra l’artista e un maglione lasciato su una poltrona. Sì, hai letto bene. Il maglione, simbolo di un disordine quotidiano, prende voce e accusa l’artista di trascuratezza. Ma Clementia non ci sta, e risponde con lucidità e poesia: quel caos, dice, non è un peso, ma un modo per sentirsi viva, per esplorare mondi diversi da quelli ordinati e prevedibili.

Il brano diventa così un manifesto personale, ma anche generazionale, che rifiuta l’omologazione e rivendica la bellezza dell’imperfezione. L’abbiamo incontrata per parlare di questo dialogo impossibile (ma verissimo), del suo processo creativo e di quanto sia importante difendere il proprio spazio interiore – anche se è in disordine.

Ciao Clementia, benvenuta sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinata alla musica?
Ho sempre amato la musica, ma da poco la frequento in prima persona. Disordine è il mio primo singolo e spero che possano essercene di altri.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Amo Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, Daniele Silvestri, artisti che in una canzone raccontano vite.
Tre aggettivi per definire la tua musica.
Sincera, serena, liberatoria

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Accettazione di sé che passa anche dall' accettare i propri difetti (o quelli che le convenzioni ritengono tali) facendone punti di forza, apprezzandoli come espressione di parte di quello che siamo. 

Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere. 
Cosa vuoi essere da grande?

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Viviamo sereni!