Mettiamo in rotazione il nuovo singolo della cantautrice toscana Silvia Conti dal titolo “L’incrocio del diavolo” pubblicato dalla RadiciMusic. Di nuovo torna in scena al completo (o quasi) la bella squadra fiorentina con Roberto Mangione alla chitarra elettrica assieme all’artigianato di produzione di Gianfilippo Boni. Silvia Conti che ha interrotto il suo silenzio come cantautrice dopo quel Sanremo del 1985 con il disco “A piedi nudi (psichedeliche ipnotiche nudità)” del 2017, oggi si libera di ulteriori vincoli di forma e torna alle origini polverose di una musica folk in senso stretto, letterario e letterale. Scende nelle tradizione di un popolo americano, dentro le vene del blues e nel DNA delle sue leggende, come quella di Robert Johnson che in una notte scese a patti col diavolo in quell’incrocio maledetto. Allegoria di vita quotidiana, una scommessa forse con se stessa. Il nuovo singolo, che anticipa di molto l’uscita del suo prossimo disco, Un lavoro che sarò a piedi nudi, vero e libero da condizionamenti, com’è sempre stata la carriera e la scrittura di Silvia Conti. E noi ci godiamo anche il divertente video ufficiale.
Il nome di Silvia Conti da quel Sanremo che fu al 2017 con quel bellissimo disco che è “A piedi nudi (Psichedeliche ipnotiche nudità)” è stato in silenzio (almeno in riferimento con la tua dimensione di cantautrice). Circa 30 anni lontana dalle scene. Almeno da quelle della tua personale canzone d’autore. Perché? E perché proprio “ora”… ? Mi riferisco ovviamente al 2017…
Si irrealtà non sono mai stata lontana dalle scene, ho lavorato in teatro e ho collaborato con svariati artisti ma è vero che non avevo più fatto dischi miei. Non c'è un motivo del perché proprio “ora”, o forse sì ma non è importante. Quello che invece conta è che, finalmente, sono riuscita a realizzare quello che volevo ed esattamente come lo volevo.
Che poi a quanto pare devi aver confermato le tue aspettative visto che sei di nuovo altamente ispirata (per fortuna). Un nuovo singolo e immagino un nuovo disco in arrivo. Che direzione stai prendendo?
Non ne ho idea e il bello sta proprio qui. Io scrivo e poi le cose vanno come devono andare. Ho la fortuna di avere accanto delle persone (Roberto “Bob” Mangione e Gianfilippo Boni per citarne due) che sanno tradurre perfettamente quello che mi gira per la testa e lo fanno in maniera egregia.
Ho ascoltato “A piedi nudi” (perdonami la sintesi del nome)… poi oggi questo brano. Trovo che la tua deriva ti stia portando sempre più lontana dal pop propriamente detto. Non è così? E se si, perché?
Non ho niente contro il pop propriamente detto ma credo che non mi appartenga, che sia molto lontano da me e dalle mie corde. Forse ho la fortuna di essere totalmente indifferente a quello che viene considerato alla moda o che possa far vendere. Semplicemente faccio quello che mi pare e credo che sia così che dovrebbe fare chiunque svolga un'attività creativa.
Anche nella fattura dei video. “Tom Tom Tom” e quest’ultimo che presentiamo oggi sono davvero lontani anni luce…
Ovviamente. Sono due brani che sono essi stessi lontani anni luce e quindi lo sono anche i due video che li rappresentano. Questo però non significa che si escludano a vicenda: sono semplicemente due cose diverse che rappresentano due momenti diversi della mia vita.
Voglio lasciarti con una riflessione. Dimmi la tua: che sia questo il vero disco che sarà “a piedi nudi”? Come per dire che avrà ancor più verità con se?
Lo sarà esattamente come lo è stato il primo. Quello che voglio dire è che, con la maturità, ho trovato una dimensione magica di libertà che non voglio in nessun modo abbandonare. Ho trovato un gruppo di lavoro che mi asseconda e mi sostiene, un'etichetta discografica che mi è accanto qualunque scelta faccia, cosa posso volere di più? Artisticamente mi sento bene come mai sono stata, non ho pressioni di alcun genere e posso volare libera. Quindi non è che il prossimo disco avrà “più” verità bensì avrà “ancora” verità.