Un archivio per raccontare il jazz italiano. Nasce a Roma l'Archivio del Jazz, ideato e realizzato dal Saint Louis College of Music. Il luogo virtuale dove poter ripercorrere la straordinaria storia del jazz italiano, dalla seconda metà del secolo scorso fino ad arrivare all’inizio del nuovo millennio, seguendo il suo percorso di crescita fino alla definitiva affermazione a livello internazionale.
L’Archivio
nasce e si sviluppa grazie a un attento lavoro di ricerca, archiviazione e
divulgazione di materiale bibliografico, audio, video e fotografico affiancato
da dettagliate schede informative, editoriali e testimonianze di autorevoli
personalità del panorama jazzistico italiano. La convinzione di poter
trasformare la scoperta e la conservazione della memoria del jazz italiano nel
motore propulsivo del fermento artistico di oggi e di domani è la base del
progetto, unico a Roma, ideato e realizzato dal Saint Louis.
L'Archivio
è consultabile online - https://www.slmc.it/archivio_jazz/archivio-del-jazz-a-roma/ - sul sito web del Saint Louis College of Music di
Roma,
prima scuola di musica in Italia ad interessarsi in maniera specifica al Jazz e
a rappresentare ancora oggi, a quarantacinque anni dalla sua fondazione – era
il 1977 – uno dei più solidi e prestigiosi Istituti musicali in Europa.
Responsabile dell'Archivio è il critico musicale Paolo Marra: “L’Archivio del Jazz a Roma è un progetto di cui questa città aveva fortemente bisogno per sottolineare la necessità di un recupero storico-documentaristico della memoria jazzistica, troppo spesso trascurata e che invece è necessario porre come fondamento imprescindibile del fermento artistico delle nuove generazioni di musicisti – sottolinea lo stesso Paolo Marra, autore anche degli editoriali dell'Archivio - Una memoria costellata di musicisti, storici jazz club, piccole e grandi etichette discografiche, produttori e talent scout, critici musicali e giornalisti, fondamentali incisioni, trasmissioni televisive e radiofoniche, grandi orchestre, incontri col grande cinema italiano e infine impegno sociale e politico. Lungi dall’essere una galleria di ricordi cristallizzati, L’Archivio del Jazz si propone come mezzo conoscitivo e divulgativo, di apprendimento attivo di come e perché si è giunti all’attuale forma e condizione del Jazz italiano, per ampliare la comprensione dell’evoluzione della sua spinta comunicativa avvenuta di pari passo con i cambiamenti culturali, mediatici e politici in seno alla struttura sociale contingente”.
Diviso
per decenni, dagli anni ‘50 ai 2000, l’Archivio del Jazz si compone di diverse
sezioni tematiche costituite da contributi di autorevoli personalità del Jazz
italiano: foto, filmati, materiale bibliografico, album, audio e articoli di
riviste specializzate, giornali e quotidiani italiani e stranieri. Ad
affiancare ogni contributo, sono presenti schede informative ed editoriali
pubblicati a scadenza settimanale, per raccontare con uno sguardo attento le
varie fasi di un lungo percorso dalle molteplici sfaccettature musicali ed
umane.
Prerogativa
dell’Archivio è mettere a disposizione di qualunque tipologia di fruitore uno
strumento informativo, di ricerca e approfondimento, coadiuvato da un costante
lavoro di aggiornamento del materiale presente all’interno delle pagine,
arricchite di volta in volta di spunti interessanti e coinvolgenti. L’obiettivo
non è solo quello di creare una visione d’insieme della vicenda jazzistica
italiana, ma di coglierne lo spirito, legato a doppio filo con le varie fasi
della storia del nostro Paese. L’Archivio del Jazz rappresenta una sfida per la
nostra Città, una sfida affrontata con competenza e soprattutto passione,
perché siamo convinti che alla fine il Jazz sia Patrimonio di tutti noi.
Informazioni
su l'Archivio del Jazz
L'Archivio
del Jazz è consultabile sul web all'indirizzo: https://www.slmc.it/archivio_jazz/archivio-del-jazz-a-roma/ e tramite Jazz Up,
l'app del Dipartimento di Jazz del Saint Louis, disponibile per piattaforme Ios
e Android a questo link: https://www.slmc.it/archivio_jazz/jazz-up/
L’Archivio
è costantemente alimentato dal materiale condiviso da contributori provenienti
da ogni parte del mondo. Tra i primi ad inviare i propri contributi: Maurizio Giammarco, Enzo
Pietropaoli, Enrico Pieranunzi, Furio Di Castri, Bruno Tommaso, Dino Piana,
Franco Piana, Filippo Bianchi, Danilo Rea, Roberto Gatto, Stefano Mastruzzi,
Umberto Fiorentino.
È possibile per tutti condividere il proprio materiale e
contribuire così ad arricchire l'Archivio del Jazz, scrivendo a archiviodeljazz@slmc.it
Saint Louis College of Music
Dal 1976 il Saint Louis è fra le più rinomate realtà
didattiche musicali di eccellenza
di respiro europeo, con oltre 1.800 allievi ogni anno
provenienti da ogni Paese. Vanta un corpo docente stabile composto da 120 docenti di fama nazionale,
diretto dal 1998 dal M°
Stefano Mastruzzi.
L’offerta formativa è fra le più ampie in Europa, con più
di 360 diversi insegnamenti. Ha 4 sedi nel cuore di Roma (nel Rione Monti, tra
il Colosseo e Via Nazionale), è dotata di 50 aule multifunzione, 5 studi di registrazione
per la didattica e per le produzioni discografiche. Il Saint Louis è la prima
Istituzione privata di Alta Formazione Artistica Musicale in Italia autorizzata
(con decreto del Ministro n. 144 del 1° agosto 2012 e n. 246 del 28 marzo 2013)
a rilasciare diplomi accademici di I e II livello, in Jazz, Popular Music,
Musica Elettronica, Regia e Tecnico del suono e Composizione, con lo stesso
identico valore legale dei diplomi di Conservatorio, pertanto equivalenti a
lauree di I e II livello (decreto n. 144 e decreto n. 246). L’accreditamento è
stato ottenuto dal Direttore M° Stefano Mastruzzi dopo un lungo processo di
verifica da parte del Ministero dell’Istruzione e dell’Università delle
competenze, della qualità didattica e dell’offerta formativa di eccellenza
riscontrata negli anni al Saint Louis.
Il Saint Louis è anche Centro di Produzione, agenzia
artistica di management, etichetta discografica e promuove numerose attività di
alto livello nell'ambito di tutti gli stili e linguaggi musicali, collaborando
con i più importanti Conservatori, Festival e Rassegne, in contesti europei ed
extra-europei.
Paolo
Marra, biografia
Paolo
Marra è un critico musicale. Nato a Roma si dedica dall’età di 13 anni allo
studio del pianoforte sia classico che jazz per appassionarsi in seguito
all’approfondimento della storia dei differenti generi e stili musicali. Gli
studi liceali in Scienze Sociali e universitari in Comunicazione lo spingono ad
esplorare i vari linguaggi dei media e dei social network. Si occupa da diversi
anni di preparazione redazionale per programmi radiofonici e articoli per siti
web. Per il quotidiano online “Media Frequenza” scrive articoli su argomenti
trasversali riguardanti arte, attualità, cinema, musica ed eventi a Roma. Per
la testata web “All About Jazz” scrive articoli, anche in lingua inglese, con
recensioni e interviste a diversi musicisti della scena europea e americana,
tra questi Gary Bartz, Ashley Henry, Roberto Fonseca, Stefano Bollani, Enrico
Pieranunzi, Mario Biondi e James Senese. La forte passione per la letteratura
lo spinge a voler raccontare le storie dei protagonisti del jazz, le loro vite
e il lato umano celato dietro la loro arte. Incallito collezionista di vinili
decide di unire il racconto alla ricerca di materiale inerente la storia del
Jazz italiano ideando un archivio virtuale accessibile a chiunque.