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Intervista a Mas


Mas si appassiona alla musica Hip Hop  fin da piccolo, e inizia a scrivere i suoi primi testi in età adolescenziale. Nel 2016 pubblica i primi brani su YouTube e l'anno successivo  collabora con il noto producer Kid Caesar alla realizzazione del suo primo singolo "Come Fanno” Nel dicembre 2017 una strofa di Mas viene pubblicata su Esse Magazine ritenuta fra le migliori strofe della prima "Sto Magazine Challenge". Nel 2018 pubblica il suo primo EP "Believe in Yourself" e collabora con Doke al singolo "Dramma" .Nel 2019 pubblica il secondo capitolo di Believe in Yourself e rilascia il singolo "Mumble Rapper" che riscuote un buon feedback e viene recensito da moltissimi magazine del settore.  Nel 2021 rilascia moltissimi singoli ed è ospite nel disco di Doke "Bonsai" con il brano Sigmund Freud.  Inizia l'attività di speaker radiofonico intervistando numerosi esponenti del panorama Hip Hop nazionale e sostiene attivamente la rassegna di Voci di Periferia organizzando numerosi eventi e partecipando a diverse iniziative.  Nel 2022 è la voce dello spot per Mare Culturale Urbano e rilascia i singoli "Rouge" e “Clout". Nel mese di luglio esce il singolo Mood per l'etichetta Orangle Records e nella prima settimana viene trasmesso su Radio Popolare.  Durante il periodo di promozione del singolo, Mas rilascia numerose interviste con giornalisti e network molto importanti. Una gigantografia raffigurante Mas viene esposta in Piazzale Segesta nel quartiere di San Siro a seguito del progetto Traperiferie realizzato con il fotografo e giornalista Marco Garofalo.Nel mese di settembre su Choramedia viene pubblicata l'intervista con la nota speaker di Rai Radio 2 Ema Stokholma e il mese succesivo per il libro pubblicato in tutto il mondo The Passenger.  A novembre Mas si esibisce per la prima volta fuori dall'italia in occasione di Epic Jam che si è svolta nella città di Londra.

Ciao, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinato alla musica?
Ciao, vi ringrazio. 
Il primo ricordo legato alla musica risale a quando ero bambino, mio padre metteva in casa musica di vario genere ma nonostante fossi piccolo avevo già le idee molto chiare, ero completamente innamorato del suono della voce rappata. 
Quando sentivo un brano Hip Hop provenire dal’impianto di mio padre correvo per chiedere chi fosse a cantarlo, era l’unico genere musicale in grado di interrompere qualsiasi cosa stessi facendo in quel momento.   
Ho sempre amato osservare il mondo e raccontarlo con vari punti di vista senza mai avere la presunzione di dire che la mia prospettiva fosse la migliore.
Il linguaggio del rap che ho amato fin da bambino mi ha permesso di potere esprimere i miei pensieri nell’immediato. 
Amo cercare la verità, soffermarmi sui dettagli, conoscere gli altri per conoscere meglio me stesso, in età adolescenziale ho iniziato a scrivere i primi testi. 
Il rap mi ha permesso di mettere nero su bianco tutto ciò che ho imparato e tutto ciò che ancora necessita una riflessione più approfondita, per me la musica deve porre delle domande più che dare delle risposte. 
Mi piace analizzare la natura umana, studiare i comportamenti delle persone e dirlo nella maniera più comprensibile possibile. 
Il fuoco che alimenta la mia creatività non è cambiato rispetto a quando ho iniziato, la mia musica nasce ancora per lo stesso motivo. 
Grazie alla mia voglia di mettermi sempre in discussione e alla fame di imparare ho iniziato ad esprimere ciò che dico nei testi delle mie canzoni anche in altre forme come ad esempio lo speakeraggio e la produzione di basi.  
La mia musica è lo specchio di ciò che sono e di ciò che faccio, ad esempio, quando sono in radio a fare lo speaker diventa naturale affrontare tematiche analoghe a ciò che scrivo nei testi confrontandomi con gli artisti che intervisto. 

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Jay-Z, Nas , Dr Dre e Dj Premier sono la colonna sonora della mia adolescenza, inizialmente la loro influenza si sentiva parecchio all’interno delle mie canzoni ma al momento credo di aver trovato una mia identità artistica. 
Mi piace lo stile vintage e credo fortemente nei valori della cultura Hip Hop senza precludermi la possibilità di sentirmi libero e spaziare dal punto di vista musicale. 
Negli ultimi anni mi sono appassionato anche alla musica di Bryson Tiller e alle sonorità Jazz, amo vagare per i locali di Milano ad ascoltare le Jam session. 

Tre aggettivi per definire la tua musica.
Sincera
Empatica
Vintage

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Con questa canzone voglio invitare a diffidare da chi vi dice “io non sono come gli altri”
Non penso che siamo tutti uguali in quanto sono le esperienze a plasmarci e a renderci ciò che siamo ma sono fermamente convinto che siamo tutti molto somiglianti fra di noi. 
Mi stanno sul caz*o nasce dall’esigenza di raccontare tutti gli scenari negativi con cui mi sono dovuto scontrare ultimamente, non è un semplice sfogo ma bensì una riflessione sulla provenienza di ciò che ci fa stare male.
Scrivere questa canzone è stato terapeutico, mi ha portato a domandarmi se alcune cose che non sopporto fanno parte del mio essere pertanto analizzando gli altri ho conosciuto meglio me stesso e penso che questo sia fantastico. 
 
Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere. 
Mi sarebbe sempre piaciuto sentirmi chiedere se avessi mai voluto vedere un mio concerto da spettatore. 
Partendo dal presupposto che non è possibile sdoppiarsi la risposta è SI, farei carte false.

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Ciao lettori di Cherry Press, 
Grazie per aver letto questa intervista e spero che il mio nuovo singolo vi abbia lasciato anche solo una piccola emozione. 
Se siete interessati alle tematiche della canzone sui miei social sto pubblicando diversi video in cui approfondisco gli argomenti del brano