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The Rootworkers ci raccontano “Dead Flower Blues”. Intervista


Con un video e un singolo di carattere robusto come “Dead Flower Blues”, The Rootworkers hanno mosso un passo importante verso le prossime tappe della loro carriera. Abbiamo rivolto qualche domanda alla band proveniente dalle Marche. 

Ciao, ci raccontate come nasce la vostra band?
The Rootworkers nascono nel 2019 quando Enrico Palazzesi (voce/chitarra slide), Lorenzo Cespi (basso), Enrico Bordoni (batteria) e Andrea Ballante(chitarra) si ritrovano in una soffitta a suonare del buon vecchio blues. Da quel momento la passione per la musica nera e la voglia di contaminare quel blues con qualcosa di nuovo li ha spinti a ricercare sonorità acide e distorte, a tratti psichedeliche. Il sunto dei primi brani scritti è in “Attack, Blues, Release”, EP d’esordio della band.  

Come nasce un blues come il vostro nuovo singolo?
Un blues come “Dead Flower Blues” nasce dalla necessità di stravolgere gli standard, le strutture di quel tipo di musica e la pasta sonora con la quale viene suonata. Sopra un riff di chitarra slide non volevamo scrivere un classico blues, (nonostante ci piace assai) ma un brano che avesse del nostro, che riuscisse a trasmettere le radici della musica afroamericana ma circondate da un’atmosfera sospesa, acida e fuzzosa. In ogni nostro brano proviamo ad uscire dal generico e dare qualcosa in più rispetto ad un blues di 12 battute ripetuto ancora e ancora. 

Ci raccontate anche qualcosa del video?
Il video del singolo è stato realizzato dal nostro amico e videomaker Paolo Tasso, al quale abbiamo dato libertà quasi totale rispetto alla scelta delle immagini e al montaggio. L’idea era quella di creare un pulp con stile “super8”, avvalendosi di clip trovate in archivi liberi sulla rete. I video montati raccontano in modo velato quello che è il tema di “Dead Flower Blues”, attraverso visioni d’infanzia, di anziani, di solitudine, amicizia, amore e di tutto quello che attraversa le nostre vite ogni giorno.

 

Che progetti avete per il futuro? Avete in arrivo un disco?
In questo momento ci stiamo concentrando sulla dimensione live, un elemento di assoluta importanza per noi, per far girare la nostra musica e metterla in contatto diretto con le persone. Nel frattempo, abbiamo scritto altri brani e ne scriveremo ancora in vista di un futuro lavoro al quale inizieremo a lavorare il prima possibile.

Ci lasciate con una playlist delle canzoni che vi hanno più influenzato?
The Door – Peace Frog
Cream – Blue Condition 
Canned Heat – Poor moon
Jimi Hendrix - Manic depression
Bud Spencer Blues Explosion – Io e il Demonio 
Howlin’ Wolf – Smokestack lightnin’ 
The Black Keys – Heavy soul
The White Stripes – I fought Piranhas
Led Zeppelin – Good Times Bad Times
Funkadelic – Maggot Brain