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The Rads: un debutto punk rock che rompe gli schemi




Con il loro EP d’esordio, Only the Beginning, i The Rads portano il punk rock a un livello contemporaneo, fresco e necessario. Senza mai cadere nella nostalgia, il gruppo toscano rievoca la crudezza di band storiche come The Clash, The X e Dead Boys, ma con un sound che è tutto loro: sporco, diretto e urgente. Le chitarre affilate, i ritmi incalzanti e le liriche taglienti non sono solo il cuore pulsante del loro nuovo lavoro, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti: il rock’n’roll è vivo e ha appena iniziato a farsi sentire.

L’EP è un debutto potente, in grado di mostrare fin da subito la loro attitudine ribelle, ma in un linguaggio maturo e consapevole. In questa intervista, i The Rads ci raccontano la nascita del progetto e cosa vogliono comunicare con questo primo lavoro.

Only the Beginning è un debutto potente. Che idea di band volete trasmettere con questo primo lavoro?
Con Only the Beginning volevamo dare subito un’idea chiara che si stacca dall’idea di ribellione giovanile come rottura col sistema, ma anzi lo fa in modo adulto cerca un modo per affrontarla. Siamo una band che usa la musica come atto di resistenza. Questo EP è la nostra dichiarazione d’intenti: urgenza, identità e zero compromessi.

Ogni traccia mostra una diversa sfaccettatura del vostro mondo. C’è un brano che considerate più “rappresentativo” del vostro stile?
Difficile sceglierne uno, ma forse “Liar” racchiude bene il nostro spirito, infatti l’abbiamo anche scelta come primo singolo: è istintivo, nervoso, a cavallo tra un inno e un sing-along eppure c’è una melodia che si apre proprio quando pensi che stia per esplodere tutto. È quella tensione continua tra caos e costruzione che ci rappresenta.

Che importanza ha avuto il contesto toscano nella nascita del vostro progetto?
Molta ma credo che sia abbastanza rappresentativo di quello che succede un po' in tutto il nostro paese… luoghi e comunità pieni di contraddizioni. Bellezza e disagio convivono, e noi siamo cresciuti dentro questo contrasto. La Toscana non è fatta solo cartoline rinascimentali, è anche scontro e provincia, centri sociali e ahimè una sempre più affaticata cultura della resistenza. 

Cosa vi ha spinti a fare un EP e non un singolo o un album completo?
L’urgenza. Volevamo uscire e farlo subito a soli tre mesi dalla nostra prima prova eravamo in studio. volevamo anche che ogni brano fosse forte e deciso, quindi abbiamo scelto cinque pezzi che hanno determinato poi tutto il nostro sound, nelle sue varie sfaccettature.. L’EP ci ha dato il formato giusto: compatto, intenso, diretto. Un album arriverà in autunno/inverno ma dovevamo prima farci sentire così, di colpo.

Dopo questo inizio, quale direzione vedete per i The Rads?
Non ci interessa fare sempre lo stesso disco. Vogliamo continuare a crescere, ed esplorare sonorità nuove, sempre in questo ambito certo, ma senza metterci paletti “di genere”. I pezzi nuovi a cui stiamo lavorando sono un evoluzione di questi primi cinque brani germinali contenuti nell’ep. Si capisce e sente che siamo noi ma in modo diverso.