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Lucia Accoto: “Il recensore deve una sola cosa: scrivere con onestà e stile”


È una delle voci più riconoscibili della critica letteraria contemporanea. Lucia Accoto, recensore professionista e collaboratrice di 
Libero e del programma Mille e un libro di Gigi Marzullo, ha costruito negli anni un’identità rigorosa e inconfondibile, fondata su un amore profondo per i libri e un approccio critico che non lascia spazio a compromessi. Le sue recensioni, lette e seguite da migliaia di appassionati, sono diventate un punto di riferimento per chi cerca uno sguardo lucido, competente e autentico sul panorama editoriale.

Una passione nata da bambina, che si è trasformata in vocazione durante un momento difficile della sua vita: «La letteratura mi ha aiutato ad avvicinarmi alla quotidianità con maggiore autenticità. È come se avessi imparato da capo a leggere, con uno slancio più critico e analitico. Da lì ho capito che scrivere di libri sarebbe stato il mio destino». Una vocazione confermata quando arrivarono i primi contatti con la grande editoria, e con essi la consapevolezza di aver trovato la propria strada.

Il suo metodo è chiaro: scomporre un libro, leggerne le fenditure, coglierne la struttura profonda. «Il rigore è imprescindibile. Un recensore deve sentire i libri, non limitarsi a leggerli». L’autorevolezza, sostiene, non è una medaglia ma un processo: sono i lettori a consacrare una voce critica, riconoscendone onestà e stile.

E quando un libro non funziona? «Le stroncature servono. L’onestà è la forma più alta di rispetto. Uno scrittore che pubblica un libro mediocre rispetta davvero i suoi lettori?».

Il lavoro con la televisione è una parentesi preziosa, ma non centrale: «La mia vita è la critica letteraria. La TV è un dono, ma so che può finire in qualunque momento». Sulla figura di Marzullo è netta: «È un maestro di tempi, ritmi e cultura. Da lui ho imparato molto».

Il presente della lettura, secondo Accoto, ha un’unica costante: «I lettori cercano emozione. Non lezioni di vita: quelle le vivono ogni giorno». Sul futuro del libro non ha dubbi: il cartaceo resta insostituibile, “da toccare, accarezzare, abbracciare”.

A chi sogna di intraprendere lo stesso percorso, lascia il consiglio che ha guidato tutta la sua carriera: «Studiare. Studiare sempre».

Il libro che oggi la rappresenta? Di spalle a questo mondo di Wanda Marasco, Premio Campiello 2025: «Un capolavoro letterario».