Cresciuta in una casa dove la musica era una presenza naturale grazie alla madre cantante, Stacy ha trasformato il canto nel suo modo più istintivo per esprimersi. Oggi, dopo anni di studio e ricerca, mescola pop e soul con una sensibilità che richiama artisti come Adele, Olivia Rodrigo ed Ed Sheeran.
Il nuovo singolo è una fotografia emotiva di ciò che resta quando una storia importante finisce: non solo tristezza, ma quel vuoto che permette di ascoltare davvero ciò che abbiamo dentro. Una scrittura sincera, una voce intensa, un approccio che mette al centro l’emozione nuda.
In questa intervista per Cherry Press, Stacy B ripercorre il suo percorso, le influenze che l’hanno formata e il significato profondo del suo nuovo brano — invitando i lettori a concedersi un ascolto intimo e personale di “Nothing At All”.
Ciao Stacy, benvenuta sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinata alla musica?
Mi sono avvicinata alla musica principalmente grazie a mia mamma, perché lei ha sempre cantato. A casa nostra c’era sempre la musica accesa e io, anche da piccolissima, ero quella che iniziava subito a canticchiare tutto. È come se fosse stata una cosa naturale per me, non ricordo un momento preciso in cui ho iniziato: è sempre stata lì, come qualcosa che faceva parte della mia vita quotidiana. Crescendo ho capito che il canto era più di una semplice passione. Era il mio modo di esprimermi, di sfogarmi, di sentirmi me stessa. A dieci anni ho iniziato a prendere lezioni di canto e quello è stato il momento in cui mi sono detta: “Ok, io voglio fare questo davvero.” Da lì ho iniziato a lavorarci con più serietà, migliorando la tecnica, mettendomi alla prova e scoprendo ogni volta qualcosa in più sulla mia voce. La musica per me è sempre stata una compagna, in ogni momento: quando ero felice, quando ero giù, quando avevo bisogno di isolarmi o quando volevo caricarmi. E più passava il tempo, più capivo che non volevo solo ascoltarla o cantarla per hobby… volevo costruire qualcosa, creare il mio mondo attraverso le canzoni. È così che è nato tutto.
Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Ascolto molto pop e pop-soul, quindi sicuramente artisti come Bruno Mars, James Arthur, Olivia Rodrigo, Adele, Tate McRae ed Ed Sheeran hanno influenzato il mio modo di cantare e scrivere. Sono artisti che mettono tanta emozione nella voce, e questo è quello che cerco di fare anch’io.
Tre aggettivi per definire la tua musica.
Direi emotiva, sincera e intensa. Cerco sempre di raccontare esattamente quello che provo.
Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
“Nothing At All” parla di quel vuoto che rimane quando finisce una storia importante. Non vuole essere un brano triste fine a sé stesso, ma un modo per dire che certe emozioni esistono ed è giusto sentirle. Spero che chi lo ascolta possa ritrovarsi e sentirsi meno solo in quei momenti in cui sembra che non sia rimasto “niente”, ma in realtà c’è ancora tanto dentro.
Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Vorrei dirvi grazie per il tempo che dedicate agli artisti nuovi come me. Se vi va, ascoltate “Nothing At All” con calma, in un momento tutto vostro. Spero che possa farvi compagnia e magari toccare anche solo una piccola parte di quello che avete dentro. E mi auguro di potervi portare presto tanta nuova musica.
