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Terry Gilliam al Ventotene Film Festival


Sull’isola pontina si susseguono i grandi ospiti internazionali, le premiazioni, i concorsi e le proiezioni in anteprima che caratterizzano l’edizione 2020 del VENTOTENE FILM FESTIVAL.

Il 27 luglio è stato il giorno di EMANUELA ROSSI, regista del film Buio, Nastro d’Argento SIAE 2020 per la miglior sceneggiatura, proiettato al termine della conversazione, in collegamento in esclusiva per il Festival, con il Direttore Artistico Loredana Commonara e la giornalista Elisabetta Colangelo. «Il film è un ‘coming of age’ di una ragazza che deve trovare la sua strada» ha dichiarato la regista e sceneggiatrice. «Per questo ho voluto dedicarlo alle ‘ragazze che resistono’, soprattutto in questo momento storico». Al collegamento ha partecipato Claudio Corbucci, produttore del film e artefice dell’uscita su piattaforma digitale, coinvolgendo le sale cinematografiche in grande difficoltà.

Il 28 luglio è stata la giornata dell’incontro con TEONA STRUGAR MITEVSKA. La regista ha ricevuto il prestigioso Premio Julia Major conferito a personalità femminili che si sono affermate nel cinema, nella musica, nella letteratura e nei diritti civili.

«Come si può non essere comunque femministe? La lotta non è finita. Io stessa ho vissuto delle discriminazioni e credo che ci sia ancora molto lavoro da fare» ha commentato la regista macedone, al momento impegnata nella realizzazione di un nuovo progetto. «Sono nella pre-produzione di un nuovo film, che spero di poter cominciare a girare tra marzo e aprile. Il titolo è ‘The Happiest Man in the World’, un thriller psicologico girato a Sarajevo. Una sfida completamente nuova e diversa da quanto fatto finora».

Al collegamento moderato da Loredana Commonara e Elisabetta Colangelo è seguita quindi la proiezione del film rivelazione all’ultimo Festival di Berlino Dio è donna e si chiama Petrunya (2019).

Il 29 luglio è stato presentato Heartwood per la regia di Stefano Petroni (Italia, America Latina), primo dei 5 titoli finalisti nel concorso internazionale #OPEN FRONTIERS#: una selezione di documentari provenienti da tutto il mondo, valutati da una giuria composta da artisti di chiara fama e da un presidente scelto dalla Direzione Artistica del Festival.

Fra gli altri titoli in concorso ricordiamo: Bedu Beddna Naish di Tekla Taidelli (Egitto, Italia) e Unblock Cuba di Sergio Gregori Marugán (Spagna) in anteprima mondiale al Ventotene Film Festival; Sistema Sanità – Le Pietre Scartate di Andrea De Rosa e Mario Pistolese (Italia); Undocumented Unafraid per la regia di Arturo Pulido (Messico) in anteprima europea al Ventotene Film Festival.

La giornata di ieri è stata senz’altro segnata dall’incontro con un altro grande ospite d’eccezione di questa XXV edizione: il regista TERRY GILLIAM, che proprio in questa occasione ha ricevuto il prestigioso Premio Vento d’Europa - Wind of Europe International Award. «Nel 2016 ho finalmente ottenuto la cittadinanza britannica al 100%. Niente più cittadinanza americana, totalmente britannica, e mi sentivo europeo al 100%. E proprio quello stesso anno la Gran Bretagna ha deciso di lasciare l’Unione Europea. È assurdo. Sono bloccato in un Paese che non sarà più europeo, e io voglio davvero far parte dell’Europa» ha dichiarato in collegamento con il Direttore Artistico Loredana Commonara e la giornalista Silvia Bizio, in esclusiva per il Ventotene Film Festival.

Il regista ha poi regalato al Festival anticipazioni su alcuni nuovi progetti: «Al momento sto lavorando a un libro sugli storyboard di tutti i film che ho completato. Avrei dovuto iniziare a girare a settembre: stavo preparando un film che era in origine un’idea di Stanley Kubrick. Avevamo già uno script e un cast, ma il lockdown ha rovinato tutto. Il mondo è diventato così bizzarro che tutto quello che prima pensavamo fosse satira, ora è diventata la realtà. Perciò non so nemmeno più come rapportarmi al mondo».

All’incontro è seguita la proiezione del film Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo (2009). «Questo film è stato molto importante per me» – ha sottolineato il regista. «In Italia ha avuto molto più successo che negli Stati Uniti. C’è stata, in questo senso, una sintonia perfetta tra le mie idee e il pubblico italiano. Questo perché gli italiani hanno ancora menti in grado di ballare, sognare, fantasticare, mentre l’America è concentrata su Trump, è un’America distrutta. L’Italia invece è l’unica speranza per il futuro».

L’appuntamento con il Festival si rinnova questa sera, giovedì 30 luglio: una giornata segnata dall’atteso incontro con PAOLA CORTELLESI (30 luglio, ore 22.30, Granili), in collegamento in esclusiva per il Festival, insieme alla giornalista Elisabetta Colangelo. All’attrice verrà consegnato il Premio Julia Major.

Tra gli appuntamenti più attesi del Festival nei prossimi giorni, ricordiamo l’intervista al regista a PAOLO SORRENTINO (1 agosto, ore 22.30, Granili), che risponderà alle domande riguardanti il particolare legame con Ventotene, l’emozione di tornare a girare a Napoli, la passione per il calcio, i progetti futuri.

Tutti i dettagli relativi al programma sono disponibili al sito ufficiale: www.ventotenefilmfestival.com