Default Image

Months format

Show More Text

Load More

Related Posts Widget

Article Navigation

Contact Us Form

Breaking News

Renzo Arbore L'Orchestra Italiana: il nuovo tour dopo il lockdown


Il suo ritorno in tv (l’8 giugno 2020) con “Striminzitic Show” è stato un vero e proprio evento mediatico acclamato dalla stampa, dalla critica e dal pubblico. Uno spettacolo casalingo (nel vero senso del termine) di ventuno puntate, in onda su Rai2, che lo showman ha tenuto direttamente dal salotto di casa sua, sfruttando per l’ambientazione la miriade di oggetti vintage e kitsch collezionati nel tempo.

Renzo Arbore è un autentico artista che ha sempre voglia di buona musica e di sano spettacolo, di divertire e divertirsi. E poi c’è la sua grande passione per il web (per la “rete” come la definisce lui) espressa nel suo renzoarborechannel.tv, un vero e proprio canale televisivo nato nel 2007 come esperimento di streaming tv e che nel corso degli anni è andato consolidandosi con punte di 100mila visualizzazioni al giorno.

Renzo Arbore è anche… quello della musica con la sua Orchestra Italiana: una storia lunga una vita.

E, quindi, ora non resta che attenderlo in giro per l’Italia. Il tour estivo partirà il 2 agosto da Portici, NA (Prateria Bosco Inferiore della Reggia di Portici). E poi il 4, Piano di Sorrento (Piazza del Mercato); il 7, Bisceglie, BT (Divine Follie); il 19, Cirella Diamante (Teatro dei Ruderi); il 21, Roccella Ionica, RC (Roccella Jazz Festival); il 23, Ragusa (Piazza della Libertà); il 26, Benevento (Benevento città spettacolo); il 29, S. Maria di Castellabate, SA. A settembre, le prime date ufficializzate sono: l’1, Lioni (AV); il 3, Teggiano, SA.

Sono esattamente 28 gli anni di carriera dello showman dedicati alla valorizzazione e al rilancio della Canzone Napoletana Classica in Italia e all’estero. Era il lontano 1991 l’anno in cui nasceva “L’Orchestra Italiana”, 15 “…all stars” come ama definirli lo showman, eccelsi solisti del proprio strumento (chitarre, mandolini, fisarmonica, pianoforte, tamburi, tamburelli e voci) e un grande repertorio da portare in giro per il mondo.

“Renzo Arbore L’Orchestra Italiana”, un marchio di fabbrica diventato nel tempo una vera e propria “mission”: promuovere la musica napoletana più internazionalmente conosciuta, rappresentare all’estero “l’immagine dell’Italia”, suscitare e consolidare, simpatia e rispetto verso il nostro Paese.

Lo showman italiano più conosciuto al mondo gira ininterrottamente con la sua Orchestra, da un’estremità all’altra, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record facendo presa sul pubblico di qualsiasi latitudine: Montreux Jazz Festival (debutto nel 1991), in cui Renzo Arbore fu battezzato da Quincy Jones come “The new italian renaissance man” della musica e dello spirito creativo italiano.

Seguono centinaia e centinaia di concerti nei principali teatri e piazze d’Italia: Torino, Milano, Napoli, Palermo, Firenze, Roma e poi quelli indimenticabili al Radio City Music Hall, al Madison Square Garden e alla Carnegie Hall di New York, alla Royal Albert Hall di Londra, all’Olympia di Parigi, sulla Piazza Rossa di Mosca, e tanti altri ancora in Canada, Australia, Brasile, Giappone, Argentina, Messico, Venezuela, Tunisia, Spagna, Montecarlo, Malta, fino ad arrivare agli inizi del 2007 alla strepitosa accoglienza avuta in Cina nei teatri di Pechino, Shanghai, Hangzhou, Tianjin e Nainjin.

Per poi tornare agli inizi del 2008 nuovamente in USA e Canada con una applauditissima tournée nelle città di Chicago, Atlantic City, Vancouver, Montreal e Toronto. Il 24 giugno 2015, su invito dell’Ambasciata d’Italia a Mosca, si esibisce nel prestigioso Teatro del Cremlino, per promozionare l’Expo 2015 oltre a questo si ricorda la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia dove ha tenuto un concerto per i Papa boys.

Renzo Arbore è circondato talentuosi musicisti: tra i quali spiccano l’appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Buonaiuto, quella ironica di Mariano Caiano e i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato. E poi ancora: la direzione orchestrale e il pianoforte di Massimo Volpe, fisarmonica e piano di Gianluca Pica, le chitarre di Michele Montefusco, Marco Manusso e Nicola Cantatore, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e, dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Raffaele La Ragione, Salvatore Esposito, Salvatore della Vecchia.