Attore, autore e regista teatrale. Orfano del M.llo dei Carabinieri Giuseppe Varone caduto in servizio nel febbraio dell’82 in quel di Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, dopo un’infanzia e adolescenza straordinaria, avuta grazie all’educazione ricevuta dalla madre Cirillo Emilia, finita la scuola, lascia la sua città Pompei per studiare il metodo Strasberg, e per approfondire la recitazione in lingua inglese.
La Klimax nasce nel 2011 per una constatazione che feci la prima volta che mi ritrovai a lavorare come attore in una matinée. Mi ricordo che eravamo a Milano e la produzione dello spettacolo ci avvisò che su quella piazza erano previste alcune date per il teatro ragazzi e io non avevo mai fatto repliche per le scuole in teatro. In pratica il risultato fu deludente, in particolar modo dal punto di vista dell’ascolto. Capii, in quell’occasione, che l’ascolto non c’era perché il linguaggio era sbagliato, come anche il format. Durante quella tournée scrissi di getto il mio primo spettacolo per il teatro ragazzi, dal titolo “Fatti di teatro” e decisi da quel momento di lavorare per il pubblico adolescenziale, quello più disattento, di età compresa tra i 12 e i 19 anni.
Lo spettacolo narra di un professore inglese che impazzisce perché gli italiani nel 2023 non parlano ancora l’inglese fluente. Il tutto viene raccontato in chiave ironica. Infatti abbiamo sul palco un attore vestito da donna, con la barba, non truccato e non dichiara transgender. Lui si trova in una clinica psichiatrica, ed alcuni medici capitanati da primario inscenano una classe scolastica per portare il paziente in uno stato di lucidità mentale. Per dar vita a questo esperimento medico, coinvolgono in classe degli studenti veri presi dalla platea, i quali saranno obbligati ad interagire con gli attori per tutto il tempo parlando in lingua inglese. Loro non sanno che si tratta di una clinica, ma di una semplice lezione con una professoressa madrelingua. Questo particolare lo scopriranno nel finale dello spettacolo.
In realtà sono tanti i motivi, ma uno in particolare è quello di far capire ai giovani di oggi che il teatro è divertimento, è gioia. Questo è un lavoro importantissimo che noi compagnie di teatro ragazzi portiamo avanti. Abbiamo l’onore ma anche l’obbligo di divulgare ai giovani cosa rappresenta il teatro. Negli ultimi anni, purtroppo, i teatri accolgono un pubblico che vai dai 50 anni in su, quindi il nostro compito è quello di avvicinare sempre di più le nuove generazioni al teatro, allontanandoli dai dispositivi e dalle piattaforme digitali. Il teatro a mio parere va trasmesso alle nuove generazioni attraverso progetti che hanno lo scopo di coinvolgerli, sia se parliamo di classici, sia se parliamo di spettacoli con tematiche sociali.
Nasco come attore. La mia vita gira tutta intorno a questa professione. Le idee, i lavori, come le ispirazioni, sicuramente nascono sempre da Luca attore. Le altre due figure sono una conseguenza del mio essere attore. Entrambe sono nate dopo, quasi come una necessità più che per una vera e propria vocazione.
Il mio primo ricordo legato alla carriera teatrale risale a quando lavoravo come animatore turistico e decisi di presentarmi ad un provino per professionisti. Dopo pochi minuti mi fecero scendere dal palco dicendomi che stavano cercando degli attori. Da quel momento decisi che dovevo studiare e impegnarmi. Un ricordo legato al cinema, risale a quando ho girato il mio primo cortometraggio, trasformando le case dei miei parenti in un vero e proprio set cinematografico.
Ho creato lo Sharing Art perché la nostra categoria stava vivendo un periodo di crisi, quindi decisi di organizzare questa residenza artistica, gratuita per tutti, al fine di poter dare una possibilità agli artisti, ma soprattutto di cercare di non far fermare la creatività. È stata un’esperienza bellissima che ha riscosso grande successo. Siamo nel 2023, la residenza è ancora in vita e il prossimo 1 giugno inizierà la sua quarta stagione.
Le prossime date del tour teatrale di Sir Smith sono: