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Intervista a Doms


Domenico Cerroni in arte "Doms" è un artista pop classe 2002. Nasce e cresce in un paese in provincia di Frosinone. Inizia ad avvicinarsi alla musica suonando la chitarra all'età di 10 anni, fino all'età di 16 anni dove scoprì il pianoforte e la sua vena creativa, così iniziò a scrivere i suoi primi testi ispirandosi ad artisti come One Republic e Coldplay. Ha sviluppato durante gli anni una forte capacità compositiva che gli ha permesso di scrivere molti brani.

Esce nel 2022 con il suo primo brano insieme ad Anfysia chiamato “Notti.” Il pezzo nasce da una versione "piano solo" composta da Doms, prodotta successivamente da Kira e Groove.
Il brano è una ballad romantica con pianoforte e archi che richiamano l'atmosfera orchestrale. Nonostante ciò i due artisti riescono a renderlo moderno grazie all'intreccio delle melodie e al testo che tratta di temi prettamente adolescenziali ed attuali, che lascia spazio ad ogni tipo di interpretazione.

Ciao, benvenuto sulle pagine di Cherry Press! Raccontaci un po’ di te. Quando ti sei avvicinato alla musica?
Mi sono avvicinato alla musica alla giovane età di 10 anni. Ho iniziato innanzitutto con la scoperta della chitarra , che ho studiato per anni, passando poi per il pianoforte studiato da autodidatta. Per anni quindi, ho solo suonato senza aver mai provato a cantare, se non da solo a casa. Fino a che, grazie all’incoraggiamento delle persone vicino a me, decisi di pubblicare il mio primo pezzo scritto e cantato. Da quel momento in poi, capii che il mio sogno era proprio quello, cantare. La musica mi ha accompagnato sempre nel corso della mia vita in qualunque cosa facessi e devo soprattutto ringraziare i miei genitori per avermi fatto sempre ascoltare musica e per avermi aiutato ad avvicinarmi a quest’arte che poi in seguito è diventata la mia passione.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo stile?
Riguardo agli artisti che mi hanno influenzato non ho una risposta chiara, ho sempre apprezzato molto di più musica la musica estera che italiana, soprattutto le band come Coldplay e OneRepublic, loro in particolare mi hanno influenzato moltissimo e mi hanno fatto capire che direzione artistica volessi prendere a livello musicale, soprattutto di genere. D’altro canto, ascolto diversi generi quindi apprezzo un po tutti i tipi di musica e mi lascio ispirare da questi che inevitabilmente influenzano anche le mie canzoni e la mia scrittura.

Tre aggettivi per definire la tua musica.
NOSTALGICA perché cerca di rievocare momenti e sensazioni passate che portano sempre con sè un ricordo capace di emozionare, CHIARA in quanto prova a raccontare in maniera semplice e d’impatto occasioni vissute da me comprensibili a chi ascolta e facilmente riconoscibili da chi in queste ritrova una parte della sua storia, VERSATILE riuscendo a sviluppare diverse tipologie di testi su differenti strumentali che possono richiamare vari generi e accontentare gusti variegati.

Quale messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo? 
“E tu che mi chiedi” è il mio ultimo singolo uscito, scritto nel 2021 prodotto da Kira e Simock. In questo singolo racconto del destino che collega le vite di due innamorati che hanno preso strade diverse ma che sono interconnessi da un sottile filo rosso, il quale li porterà a ritrovarsi indipendentemente da ciò che succederà e dalle scelte che prenderanno perché anche se apparentemente questo amore sembri terminato il loro legame è più forte di quanto possano credere e ciò li ricondurrà a tornare vicini come lo erano un tempo. Questo singolo cerca di comunicare che le relazioni possono terminare ma se c’è amore ad alimentarle, anche un qualcosa di spento può tornare ad accendersi e ad essere vissuto con la persona legata a noi da quel filo rosso che collega i nostri destini.

Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto… ma a cui avresti sempre voluto rispondere. 
“Qual è il motivo per il quale hai deciso di intraprendere il tuo percorso da artista?” questa è la domanda a cui avrei sempre voluto rispondere, molte volte si dà più importanza all’obbiettivo invece che all’inizio di un percorso nonostante questa sia la parte più difficile da intraprendere. Il motivo per il quale ho deciso di cimentarmi in prima persona nella scrittura e pubblicazione dei pezzi è che ho sempre voluto accompagnare le persone nei loro momenti bui, in fondo quando si è tristi ci sono due modi per approcciarsi ad un ascolto musicale, il primo è ascoltare canzoni che ci danno sensazioni ed emozioni all’opposto del nostro stato d’animo e che in quei minuti ci fanno accantonare i problemi, il secondo (quello che cerco di svolgere con la mia musica) è ascoltare canzoni che non ci fanno discostare dai momenti tristi bensì ci accompagnino, come se l’ascoltatore potesse vivere quel dolore senza sentirsi solo o l’unico a stare male.

Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di Cherry Press?
Innanzitutto vorrei ringraziare tutti voi lettori di Cherry Press per il tempo speso nel leggere l’articolo, vorrei inoltre invitarvi ad ascoltare il mio ultimo singolo “E tu che mi chiedi” nella speranza che il pezzo possa piacervi! io nella musica ho trovato il modo di esprimere quello che avevo dentro, e spero che questo possa arrivare a più persone possibili.