Default Image

Months format

Show More Text

Load More

Related Posts Widget

Article Navigation

Contact Us Form

Breaking News

Luca Di Stefano: con “19” trasforma emozioni in musica

 

Luca Di Stefano si presenta al grande pubblico con "19", il suo album d'esordio pubblicato per Musca Lavica Records. Un lavoro intenso e profondamente personale, che raccoglie esperienze vissute e riflessioni sulla propria crescita emotiva. Tra i brani che compongono il disco, spicca "How Stupid I Am", il singolo attualmente in rotazione radiofonica, un pezzo diretto e sincero che affronta il tema delle amicizie tossiche con un tono amaro ma consapevole.

"How Stupid I Am" si distingue per la sua carica emotiva e per un testo che non parla di amori finiti, ma di delusioni maturate all'interno di rapporti amicali. Luca racconta di aver scritto questo brano come uno sfogo spontaneo, nato dalla necessità di elaborare situazioni dolorose. Il ritornello, forte e incisivo, è una vera e propria autocritica, un momento di consapevolezza in cui l'artista riconosce l'errore di aver dato troppa importanza a chi non lo meritava.

Ma il singolo è solo un tassello di un album che porta con sé un messaggio sociale importante. "19" è un disco costruito sulle emozioni e sulle esperienze personali di Luca Di Stefano, una sorta di diario musicale in cui l’artista dà voce ai sentimenti che per troppo tempo ha tenuto nascosti. La sua musica diventa così un mezzo per liberarsi da ciò che lo ha condizionato e per invitare chi lo ascolta a prendersi cura di sé stessi, indipendentemente dalle persone che entrano ed escono dalla propria vita.

Abbiamo intervistato Luca Di Stefano per approfondire il significato dietro "How Stupid I Am" e il messaggio complessivo del suo album di debutto.

Il tuo singolo non parla di un ex partner, ma di dinamiche tossiche nelle amicizie. Come mai hai scelto questo tema?
Credo che questo tema non l’abbia scelto io, ma la necessità inconscia di doversi sfogare dopo alcune azioni di amici che mi hanno ferito la scorsa estate. Si, le amicizie sono dei doni preziosi con la quale condividere la propria vita, ma la cosa che ho capito con il tempo è che molto spesso gli altri non ti vogliono bene quanto magari ne vuoi tu o quanto immagini.  Basta un nulla, anche il solo apparire brave persone agli occhi di tutti, che ti girano le spalle e ti additano di fatti che sanno solo per una metà. Quindi in un amicizia conta il rispetto per gli altri, ma occhio.. abbiatene anche per voi stessi.

Il ritornello è molto forte: il protagonista si definisce “stupido” per aver dato troppa importanza a chi non lo meritava. È un messaggio di autocritica o di consapevolezza?
La definirei proprio un autocritica, una presa di coscienza. Molto spesso rimuginiamo su alcune discussioni avute e quante altre cose avremmo potuto dire e ci blocchiamo con questi pensieri che non fanno bene alla nostra mente. E questo è quello che mi è successo prima di scrivere questo brano e mi dicevo proprio di essere davvero stupido per star male per delle persone che alla fine non meritano il mio bene ne tanto meno il mio malessere.

“19”, l’album da cui è estratto, porta un messaggio sociale molto forte. Ti sei ispirato a esperienze personali?
Ogni brano all’interno dell’album parla di un emozione, dei fatti, vissute realmente. È un album molto autodescrittivo, ma sopruso ho voluto dar voce a quelle emozioni che avevo chiuso dentro un cassetto per troppo tempo e che avevo lasciato che mi condizionassero la mia vita di tutti i giorni. Adesso ho dato loro un posto dove stare, un posto che non è dentro di me.

Qual è il messaggio che vuoi lasciare con il disco?
Il disco ha una moltitudine di messaggi diversi ma simili tra di loro e che quindi posso riassumere dicendo: non importa cosa vi accada nella vita, quante persone abbiate accanto e quante ne avete perse, prendetevi cura dell’unica persona che sarà sempre la vostro fianco: voi stessi.