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Fabiola, tra luce e nostalgia: il nuovo singolo “Stelle e Brividi” racconta il passaggio che resta sulla pelle

C’è un punto dell’anno in cui l’estate sfuma piano e l’autunno inizia a bussare, lasciando nell’aria quella malinconia dolce che profuma di ricordi, di ritorni e di silenzi luminosi. È proprio lì che nasce “Stelle e Brividi”, il nuovo singolo di Fabiola, una canzone che cattura l’emozione sottile del cambiamento, quel momento fragile in cui ci si guarda dentro e ci si scopre diversi.

Il brano affonda le sue radici in un ricordo d’agosto, tra giornate siciliane, melodie nate su una tastierina portata in viaggio e intuizioni che hanno trovato spazio nelle ore più quiete. Per Fabiola, infatti, i luoghi non sono semplici sfondi: diventano compagni di scrittura, amplificatori di stati d’animo, scenari emotivi che trasformano un pensiero in una canzone.

Nell’intervista che segue, l’artista racconta il valore che attribuisce alla nostalgia come forza creativa e come forma di cura, il ruolo delle atmosfere notturne nel suo processo compositivo e gli istanti preziosi che custodisce dentro di sé. Un dialogo intimo che illumina le origini di “Stelle e Brividi” e apre uno sguardo sulla dimensione più autentica della sua musica.

“Stelle e Brividi” evoca la malinconia del passaggio tra estate e autunno. C’è un ricordo preciso che ha ispirato questa canzone?
Mi vengono in mente le giornate di agosto di due estati fa mentre ero in vacanza in Sicilia. Nel mese di luglio avevo comprato una tastierina e l’ho portata in Sicilia con l’intento di provare qualche cover e magari creare qualcosa di nuovo. Un pomeriggio mentre ero a casa avevo una melodia nella testa, ho iniziato a suonare qualche accordo e ho scritto l’inizio di “Stelle e brividi”. 

Quanto contano per te i luoghi nel processo creativo?
I luoghi nel processo creativo per me contano davvero tantissimo; sono una grande fonte di ispirazione e possono influenzare l’atmosfera del brano. Ci sono alcuni luoghi che ispirano molto più di altri e ovviamente conta anche molto lo stato d’animo che si sta vivendo in quel momento.  Il mix tra il luogo in cui ci si trova e lo stato d’animo che si prova può dare vita a qualcosa di magico. 

Hai un momento della giornata che preferisci per scrivere o comporre?
Sicuramente il tardo pomeriggio, la sera o la notte sono momenti molto suggestivi per me per comporre e mettere nero su bianco i miei pensieri.  

La nostalgia può essere una forma di ispirazione o di guarigione?

Sì, penso proprio che la nostalgia possa essere una forma di ispirazione e di guarigione poiché rafforza il senso di connessione con i momenti vissuti e anche con le persone con cui abbiamo condiviso dei momenti quindi può dar vita a canzoni, poesie che aiutano a fermare per sempre quei momenti. 

Se potessi trattenere per sempre un solo “istante prezioso”, quale sarebbe?
In questo momento il primo istante prezioso che vorrei trattenere è una telefonata con mia nonna e le nostre chiacchierate quando andavo a trovarla in Sicilia.